DUE RUOTE TRA MARE E MARE
Chi:
Comune di Venezia
Dove:
Pelletrina (VE)
Cosa:
Pista ciclabile
Divisione lavori stradali & infrastrutture
Progettare e realizzare una pista ciclabile potrebbe sembrare, a chi è digiuno della materia, un lavoro semplice, senza particolari criticità. Nella maggior parte dei casi, certo, ma non è sempre così.
Lo testimonia l’intervento che vi presentiamo oggi, dove criticità morfologiche della zona in cui la pista doveva inserirsi, assieme alle esigenze di un tessuto densamente antropizzato e soggetto a vincoli ambientali particolarmente importanti, avrebbero potuto, se mal gestiste, scatenare la tempesta perfetta.
Così non è stato, grazie alla sinergia tra Ente Appaltante, studio di progettazione e impresa di costruzione; su invito di quest’ultima, il Gruppo Baldan , vincitrice dell’appalto, ci siamo recati sull’isola di Pellestrina, per seguire il cantiere della nuova pista ciclabile che si svilupperà da Nord a Sud per tutta la lunghezza dell’isola che chiude la laguna di Venezia, oltre 10 chilometri.
La nuova pista ciclabile
In cantiere incontriamo l’architetto [Edoardo Gamba], cotitolare dello studio >>Duebarradue<< di Marcon, che ha progettato la pista ciclabile e ne segue lo svolgersi di lavori dal punto di vista della direzione di cantiere: “Si tratta di un progetto e di un cantiere che presenta alcune importanti criticità progettuali che hanno richiesto un’attenzione altrettanto elevata e una cura del dettaglio estremamente puntuale”.
Continua Gamba: “La pista si dipana nel lato di Pellestrina che affaccia sull’Adriatico e corre parallela al terrapieno che protegge l’isola dalle mareggiate. Questo elemento, assieme alla struttura urbanistica dell’isola che vede il tessuto costruito dipanarsi fra due direttive stradali che corrono da nord a sud, ha di fatto posto importanti vincoli alla progettazione”.
Conclude Edoardo Gamba: “Questo non vuol dire che sia stato semplice, ed è per questo che siamo stati molto soddisfatti dall’assistenza e dalla preparazione dell’impresa incaricata delle opere, il Gruppo Baldan, che sa bene come muoversi in questi contesti, dato che è abituata a gestire cantieri con problematiche logistiche di questo tipo ed è attrezzata per superarle. Siamo anche soddisfatti dalla produttività dimostrata dall’impresa Baldan nel risolvere gli imprevisti e le varianti in cantiere, una costante in genere negli interventi di costruzione, che potrebbe essere elemento di criticità ancora maggiore in situazioni operative come qui a Pellestrina. Così non è stato, lo ripeto anche grazie alla collaborazione tra impresa appaltante, progettisti e direzione lavori”.
La piantumazione di nuova vegetazione autoctona (tamerici, oleandri, etc) su aree verdi ricavate ai lati della pista, hanno compensato la necessaria eliminazione puntuale di alcuni tratti.
Non solo: il lavoro su un’isola comporta anche un’organizzazione logistica completamente differente dalle lavorazioni che avvengono in terraferma, sia dal punto di vista della dimensione dei mezzi da impiegare sia da quello dei trasporti di tutti i materiali necessari al cantiere.
Lo sanno bene nel Gruppo Baldan di Campagna Lupia, incaricato dei lavori della pista ciclabile, come ci conferma Samuele Baldan, direttore tecnico: “Il cantiere ha criticità importanti che possono essere affrontate con successo solo da imprese che hanno esperienza consolidata in interventi in mare o su isole”.
“Come Baldan abbiamo già lavorato a Pellestrina sia nella realizzazione e dell’ammodernamento della rete di sottoservizi e abbiamo un rapporto consolidato nel tempo di stima reciproca con l’Amministrazione Comunale”.
Continua Baldan: “Per la pista ciclabile, abbiamo cercato di minimizzare i disagi per i residenti, lavorando con un’ottica di cuci/scuci, intervenendo su sezioni longitudinali limitate in modo da ridurre al massimo i tempi di cantiere, senza influenzare pesantemente l’intera viabilità dell’isola. Inoltre lavoriamo con macchine agili e compatte, come gli escavatori gommati e i miniescavatori, per poter muoverci velocemente e in assoluta sicurezza tra un cantiere e l’altro”.
“Siamo Inoltre sempre aperti al dialogo con i cittadini, i nostri responsabili di cantiere sono sempre a loro disposizione per cercare di migliorare il nostro lavoro in modo da ridurre i disagi. Stiamo lavorando per aumentare la bellezza di questa già stupenda isola e sarebbe poco saggio farlo senza ascoltare chi ci vive e vivrà in futuro. Sottolineo che ogni lavorazione è stata eseguita con macchinari di ultima generazione, con emissioni in atmosfera molto ridotte e che emettono il minor rumore possibile. Infine, quando non è possibile effettuare lavorazioni rumorose, le programmiamo per orari in cui il loro impatto sonoro genererà il minor disturbo possibile. Lavorando in territori estremamente delicati e fragili come Venezia e la sua laguna abbiamo imparato a rispettare l’ambiente in cui operiamo. È una nostra caratteristica distintiva e ne siamo orgogliosi: siamo parte di questi territori e vogliamo preservarne la bellezza e la unicità che il Mondo ci invidia”.